11 luglio 1975 – Berlinguer a Livorno, una piazza piena di storia e speranza.
Articolo commemorativo a 50 anni da quell’indimenticabile giornata.
Livorno, 11 luglio 1975. Sono passati esattamente cinquant’anni da quando Enrico Berlinguer, allora segretario del Partito Comunista Italiano, salì sul palco allestito in piazza della Repubblica per tenere uno dei suoi comizi più partecipati e significativi della sua carriera politica. Una giornata entrata nella memoria collettiva della città e della sinistra italiana, che oggi, 11 luglio 2025, celebriamo come un momento simbolico della passione civile, della lucidità politica e della speranza di cambiamento.
Una folla compatta sotto il sole d’estate
Quella sera d’estate, Livorno — culla storica del
comunismo italiano, dove nel 1921 era nato il PCI con la scissione di Livorno — accolse Berlinguer con calore e partecipazione. Migliaia di persone si riversarono in piazza già dal pomeriggio: giovani, operai, studenti, donne,anziani. Le bandiere rosse con la falce e martello ondeggiavano al ritmo dei cori e degli applausi. Era un momento delicato per l’Italia: la crisi economica, l’inflazione, la tensione sociale e politica. Ma Berlinguer, con il suo tono pacato e profondo, riusciva a trasmettere fiducia, serietà e un’idea di futuro.
Il discorso: rigore morale e compromesso storico
In quel discorso, Berlinguer toccò i temi a lui più cari: la necessità di un rinnovamento morale della politica, la lotta alla corruzione, la difesa del lavoro e dei diritti sociali, la proposta del “compromesso storico” tra comunisti e democristiani per garantire stabilità democratica all’Italia.
Parole forti, ma mai urlate. Con la sua oratoria sobria e incisiva, parlava alla testa e al cuore dei cittadini.
“O si cambia, o si rischia di perdere la democrazia”, disse con fermezza. Era il tempo del terrorismo, delle trame oscure, delle sfide energetiche. Ma era anche il tempo di un PCI al massimo del suo consenso, pronto a governare.
Una piazza simbolo, un popolo in camminoIl luogo non era casuale: Livorno, città operaia e portuale, rappresentava l’anima popolare e combattiva del partito. La piazza della Repubblica, con i suoi ampi spazi e la sua posizione strategica, divenne quel giorno un teatro della politica vissuta, non calata dall’alto ma costruita tra la gente. I manifesti sui muri, le voci dai balconi, gli applausi interminabili: tutto raccontava di una partecipazione autentica, che oggi appare lontana ma ancora viva nella memoria di chi c’era.
Cinquant’anni dopo
Oggi, nel 2025, in un’epoca di disincanto e di crisi della rappresentanza, quella giornata appare come un simbolo potente di un’altra Italia: più povera forse, ma più appassionata; più divisa, ma più viva nel confronto delle idee. Enrico Berlinguer resta una figura di riferimento, non solo per la sinistra, ma per tutti coloro che credono nella politica come servizio, nella coerenza come valore, nella moralità pubblica come fondamento della democrazia.
A Livorno, l’11 luglio alle 21,30, si terrà una cerimonia in piazza della Repubblica per ricordare quell’evento.
Saranno presenti storici, testimoni, giovani militanti e semplici cittadini. Non per nostalgia, ma per custodire una memoria che ha ancora molto da dire al nostro presente.
“La questione morale non è una questione che riguarda solo il singolo. Riguarda il funzionamento della democrazia.”
-Enrico Berlinguer, Livorno, 11 luglio 1975