ELEZIONE DEL CONSIGLIO E DEL PRESIDENTE DEL PARCO REGIONALE MIGLIARINO S.ROSSORE MASSACIUCCOLI: un’occasione da non perdere

Siamo ormai prossimi all’elezione del Consiglio e del Presidente del Parco Regionale Migliarino S.Rossore Massaciuccoli i massimi organi di un ente sempre più importante per la vita di un territorio e dei suoi abitanti. Per questo abbiamo voluto sentire il parere di chi segue con grande attenzione, anche perchè l’ha vissuta direttamente e con diversi ruoli, la storia dei parchi ormai da decine di anni: l’Onorevole Renzo Moschini.

Onorevole Moschini tra non molto ci saranno le nuove nomine in merito al Consiglio e al Presidente del Parco. Che cosa pensa delle indiscrezioni e dei vari pareri usciti sulla stampa ?

“Rilevo che il dibattito è incentrato più su chi gestirà il parco piuttosto che sul programma da portare avanti e le necessità cui far fronte. Manca veramente poco alle decisioni della Comunità del Parco e della Regione in merito al Consiglio ed al Presidente del Parco. Ad oggi il dibattito si è fortemente appiattito sui nomi che, tra l’altro a me paiono per molti versi poco rassicuranti. Sembra quasi che interessi più chi si troverà a gestirlo piuttosto che cosa se ne vorrà fare”.

Per onor del vero abbiamo visto la presentazione di un Masterplane, presentato da chi fino ad oggi ha svolto questo lavoro, che sembra esaustivo almeno per i prossimi 5 anni. Un piano molto ben articolato e studiato nelle sue diverse parti, nonostante abbia sollevato non poche critiche.

“E’ vero abbiamo tutti assistito alla recente iniziativa, promossa dal Parco, che contiene idee interessanti, magari anche un po’ ardite. Si dice che il Masterplan è strutturato per rilanciare il Parco come vera e propria fabbrica di valori. Dobbiamo però precisare che il Masterplan di cui si parla, intanto non riguarda l’intero Parco, ma solo la sua parte forse più conosciuta e preziosa: la Tenuta di San Rossore. Anche il fatto che sia stato predisposto addirittura a Boston, negli USA, mi lascia perplesso. Per carità le competenze degli USA sui Parchi sono davvero importanti, ma forse i nostri valori, la nostra storia di toscani poteva essere spesa con altrettanta
tranquillità e forza. In particolare mi pare davvero strano e forse anche sconcertante, che la Regione Toscana non abbia finora messo in essere nessuna iniziativa che coinvolgesse almeno i consiglieri regionali, con particolare attenzione a quelli pisani.
Certo non ci potevamo aspettare in tempo di corona virus il coinvolgimento dei cittadini dei vari territori, ma almeno alcuni stakeholder ce li saremmo aspettati intorno ad un tavolo a discutere.

Il Parco dovrà vedersela con la ‘transizione ecologica’ ed il nuovo Governo. Tra l’altro non più attraverso l’ex Ministero dell’Ambiente, ma proprio con il nuovo Ministero della transizione ecologica. Cosa ne pensa?
Intanto noto la scomparsa della parola ambiente dal nome del Ministero, poi vorrei manifestare l’impressione che la “fabbrica pisana” del Parco rischi di passare in tempi molto brevi alla cassa integrazione. E’ vero che il Parco è un privilegio per i cittadini che vi abitano, ma potrebbe essere una grande opportunità per tutti, una risorsa da spendere nel mondo e allo stesso tempo da vivere tutti i giorni.
Tantissime sono state nel passato le iniziative politiche, culturali che hanno affrontato i diversi temi legati al suo governo. Ecco penso che in questo momento qualcosa stia soffrendo in questa direzione.

I parchi in Italia sono molti e altrettanto differenti per storia, organizzazione ecc. Sono in migliori condizioni del nostro?
“Mi pare ci sia troppa confusione: scorrendo le notizie sulla stampa nazionale, ma anche resoconti parlamentari troviamo di tutto sui parchi nazionali e regionali. Parchi come il Circeo ma anche Portofino, Monte Marcello Magra, dal Lazio alla Liguria alla Toscana con San Rossore e non solo. Si va dalle dimissioni di presidenti che non vengono rinnovati, a situazioni analoghe per i direttori. Ma a questi pochi riferimenti di criticità se ne possono aggiungere molti altri nelle Regioni del nord e del sud, dalle Dolomiti alla Sicilia. Allo stesso tempo non vi è sede nazionale dove si possa e/o si voglia discutere per poter decidere (Stato, Regioni, Enti Locali e ovviamente Parchi e Aree Protette) cosa fare per ripristinare una gestione seria. Non dimenticando che, come si accennava in precedenza, anche in sede ministeriale parchi e aree protette stanno rischiando di non essere considerati ambiente dalla ‘transizione ecologica’ del governo.

Cosa si potrebbe immaginare per far fronte a questa situazione?
Da tempo in molti pensiamo che una Conferenza Nazionale sarebbe la sede più appropriata dove poter assolvere il nostro doveroso ruolo e cercare le soluzione ai molteplici problemi che paralizzano la gestione dei parchi.

Quale può essere il ruolo dei cittadini dei territori dove i parchi, sempre che un ruolo sia possibile ?
“Torno a dire che per i cittadini di un territorio poter vivere vicino e/o dentro ad un Parco è un grande privilegio ed allora diventa facile la risposta: se si vuol mantenere quel “privilegio” i cittadini devono imparare a darsi da fare, a prendere parte, a dire la loro. Vero è che non siamo nella situazione ideale per manifestare il proprio diritto a partecipare su questioni così importanti perchè all’interno di una enorme tragedia come è la Pandemia da Covid 19, ma è anche vero che si tende a dare troppo per scontato il bello che ci sta troppo vicino e questo dar per scontato, rischia di non farcelo apprezzare quanto si dovrebbe e magari di spingerli a disinteressarsi di una cosa così importante come può essere un parco, un area protetta e/o in generale l’ambiente. Per fortuna le nuove generazioni si stanno muovendo in autonomia e con grande slancio: speriamo che siano in grado di imporre un cambio di rotta”

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