2 Giugno, Festa della Repubblica: Quando l’Italia Scelse la Democrazia e le Donne Votarono per la Prima Volta
di Giulia Rombolini
Il 2 giugno rappresenta una delle date più significative della storia italiana: è il giorno in cui si celebra la nascita della Repubblica, ma è anche, e forse soprattutto, la data in cui per la prima volta le donne italiane esercitarono il diritto di voto a livello nazionale. Un doppio simbolo di rinascita e cambiamento che merita di essere ricordato non solo come ricorrenza istituzionale, ma come momento fondativo della nostra democrazia moderna.
Il referendum del 1946
Nel giugno del 1946, l’Italia usciva da vent’anni di dittatura fascista e da una guerra devastante. Il popolo italiano fu chiamato alle urne per scegliere tra Monarchia e Repubblica. La partecipazione fu altissima: circa 28 milioni di italiani si recarono ai seggi, e tra questi, per la prima volta, c’erano anche le donne. La Repubblica vinse con circa 12 milioni e 700mila voti contro 10 milioni e 700mila a favore della Monarchia. Il 2 e 3 giugno di quell’anno non fu solo un passaggio politico, ma anche un profondo rinnovamento sociale.
Il voto delle donne: un evento epocale
Il 2 giugno 1946 segnò una pietra miliare nella storia dei diritti civili in Italia. Le donne, fino a quel momento escluse dalla vita politica del Paese, poterono esprimere il loro voto, partecipare attivamente al futuro della nazione e candidarsi per entrare nell’Assemblea Costituente. Furono 21 le donne elette tra i 556 membri dell’Assemblea: tra loro Nilde Iotti, Teresa Noce, Lina Merlin, solo per citarne alcune. Donne che contribuirono alla stesura della Costituzione e che diedero voce a istanze nuove, a una sensibilità diversa e necessaria nella costruzione di uno Stato democratico.
Un voto che ha cambiato il volto del Paese
Il suffragio femminile fu il frutto di anni di battaglie portate avanti da movimenti progressisti, associazioni femminili, partiti politici e singole figure che non si arresero mai all’idea che la democrazia potesse essere solo maschile. La guerra aveva accelerato il processo: molte donne avevano combattuto nella Resistenza, altre avevano mandato avanti le famiglie e le comunità durante il conflitto. Il loro ruolo nella società era ormai insostituibile, e il voto fu il giusto riconoscimento di quella partecipazione silenziosa, ma fondamentale.
Celebrare per ricordare
Oggi, 2 giugno, la Festa della Repubblica non è solo una parata militare o un cerimoniale istituzionale. È il ricordo di un momento in cui l’Italia ha scelto il proprio destino, voltando pagina rispetto al passato. È la celebrazione del diritto di tutti, uomini e donne, a decidere democraticamente. È l’occasione per riflettere su quanto sia stata lunga e faticosa la strada verso l’uguaglianza, ma anche su quanto resti ancora da fare per garantire piena partecipazione femminile alla vita politica e pubblica.
Ricordare il 2 giugno significa, dunque, rendere omaggio a chi ha reso possibile la Repubblica, ma anche a quelle donne che, con coraggio e determinazione, hanno scritto una nuova pagina della storia italiana. Una storia che, senza di loro, non sarebbe stata la stessa.