DAVANTI A SAN GUIDO

“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar…”

Questo verso è dedicato a un borgo speciale, tanti sono i borghi nella nostra bella Toscana ma non tutti hanno avuto la fortuna di essere citati da un autore noto come Giosuè Carducci. 

Bolgheri è una frazione di Castagneto Carducci in provincia di Livorno, famosa per il suo buon vino DOC e per il lunghissimo viale, che con gli altissimi cipressi accompagno il visitatore fino all’ingresso del paese, come volessero ricordare un abbraccio accogliente fino alle mura del castello. 

È radicata sulle colline metallifere, silenziosa e di una rara bellezza con il mare a pochi passi che fa da sfondo ai filari di uliveti e alla vastità dei vigneti.

Tra i paesaggi lussureggianti sbocciano agriturismi e itinerari naturalistici, famosa per essere la meta ideale per rilassarsi passando qualche giorno o un semplice pomeriggio nel verde vivo toscano.

Per staccare dalla solita routine non esiste niente di meglio di cimentarsi in passeggiate o giri in bici,  di fondersi con la cultura e la tradizione lasciando alle spalle le preoccupazioni di tutti i giorni. Bolgheri è magia, è tornare indietro nel tempo senza bisogno di alcun strumento scientifico.

La sua storia inizia nel lontano XI secolo quando il castello si chiamava Sala del Duca Allone, il primo documento ufficiale però compare nel 1158 nominato “Castello di Bolgheri” fondato dal Conte Gherardo della Gherardesca. Non ebbe sempre momenti fiorenti, i soldati dell’ imperatore Massimiliano uccisero il conte Arrigo saccheggiandola e nel 1393 i fiorentini la incendiarono. 

Successivamente nel XVIII secolo sbocciò come mai prima di allora grazie alla bonifica delle zone paludose e alla ripresa dell’attività agricola. La famiglia della Gherardesca per anni le pose delle modifiche fino a renderla un fiore all’occhiello come la vediamo oggi. 

Il Viale dei Cipressi corre 5km dal centro storico fino all’Oratorio di San Guido, i cipressi accompagnano lungo la strada, rinfrescando con la loro ombra e donando una sorta di muraglia naturale composta da 2000 esemplari, la strada venne asfaltata nel 1954 assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.

Carducci vi passò tutta la sua infanzia, infatti viene ricordato con un obelisco davanti all’oratorio di San Guido costruito nel 1908 dalla famiglia della Gherardesca, mentre la famosa nonna Lucia viene teneramente ricordata attraverso una statua all’interno del borgo dove fu sepolta. 

Possibile da visitare anche il castello di Bolgheri per una piccola gita, dista pochissimo dal paese. 

Ma il vero gioiello è proprio il paese in sé, le stradine silenziose trasmettono gioia, e le case antichissime tutte in mattoncini rossi con i fiori alle finestre riescono a trasmettere una quieta serenità come se il tempo non fosse mai trascorso.

Bolgheri è facilmente raggiungibile in auto percorrendo la variante Aurelia SS1 nel tratto fra Cecina e San Vincenzo, imboccando l’uscita per Bolgheri. Oppure attraverso la stazione ferroviaria di Donoratico prendendo poi un autobus per arrivare a destinazione. 

Quindi cosa aspettate? Godetevi un bel tramonto sotto la grande quercia nella tenuta dell’Ornellaia mentre sorseggiate un buon vino rosso guardando il mare.

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