Donazione e stili di vita sani: Le associazioni di volontariato ripartono come ogni anno dalle scuole

L’età della pre-adolescenza e dell’adolescenza è caratterizzata da profondi mutamenti a livello fisico, sociale ed emotivo che il soggetto si trova ad affrontare per la prima volta durante la sua vita. Questo può contribuire a caratterizzare l’età adolescenziale come maggiormente vulnerabile a condotte e comportamenti rischiosi. 

Sono diversi gli studi che dimostrano come la precocità di interventi di prevenzione sia efficace nel diminuire lo sviluppo o le conseguenze derivanti da uno stile di vita rischioso.

Per questo motivo durante l’età adolescenziale si rivela necessario promuovere sani stili di vita attraverso interventi di prevenzione e interventi orientati al cambiamento di condotte rischiose all’interno delle classi, nei diversi ambiti.

AIDO (associazione italiana donazione di organi) 

AVIS (associazione volontari italiani del sangue)

ADMO (associazione donazione del midollo osseo)

tornano nelle scuole livornesi con una serie di appuntamenti informativi con volontari ed esperti, dove parleranno di tutela del benessere e della salute, dell’importanza del volontariato e della donazione per se stessi e per gli altri.

Quest’anno i primi ragazzi maggiorenni che incontreranno l’8 Novembre saranno gli studenti delle scuole Enriques per poi continuare nelle altre scuole.

La sensibilizzazione non si ferma mai, i percorsi nelle scuole sono mirati alla conoscenza delle attività delle associazioni di volontariato con le testimonianze dei volontari, donatori e trapiantati per trasmettere la bellezza del dono e la gioia di una vita che rinasce. 

Con le donazioni e i trapianti si salvano tante vite umane, si restituisce serenità e si migliora l’efficacia del servizio sanitario nazionale.

La donazione è una scelta, una scelta importante per se stessi e gli altri, deve essere fatta con coscienza e libertà.

La donazione non deve essere un atto burocratico perché se ci pensa lo Stato perde tutta la sua carica di condivisione civile. Non è più cultura, non è più solidarietà, ma prassi meccanica.

Perché partire dalle scuole?

Per permette ai giovani di esprimere le enormi potenzialità di cui sono portatori, loro sono il futuro. Ogni giovane convinto della bellezza della donazione diventa testimonial per altri giovani e questa disponibilità si diffonde inarrestabile.

Non c’è nulla al mondo che possa fermare l’entusiasmo di chi vede in questo impegno realizzarsi il senso pieno della vita, un donarsi all’altro che rende migliore il mondo in cui viviamo.

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