IL LABRONICO MACCHIAIOLO

La Toscana è sempre stata famosa per essere la culla di grandi artisti ma nel ‘900 fra le varie città toscane, brilla anche Livorno, città natale di grandi artisti, pittori, poeti, scrittori, ha visto nascere il 6 Settembre del 1825 Giovanni Fattori, uno dei principali esponenti del movimento dei Macchiaioli.
Forma d’arte nata nella seconda metà dell’800 che afferma l’idea della “macchia”, sostenendo che la visione delle forme scaturisce dall’insieme del chiaroscuro e delle macchie di colore, tramite la tecnica dello specchio nero, uno specchio annerito con il fumo che consente di esaltare i contrasti chiaroscurali.
Il giovane artista Fattori lascia Livorno per seguire la scuola di Giuseppe Bezzuoli e successivamente l’Accademia di Belle Arti a Firenze, ma la sua città natale rimane sempre ben scolpita nel suo cuore, infatti torna molte a Livorno e la ritrae nei suoi dipinti, come il Lungo Mare di Antignano, La Torre Rossa, La signora Martelli a Castiglioncello e La Rotonda dei bagni Palmieri, uno dei dipinti più famosi dell’artista, la scena è ambientata in uno stabilimento balneare livornese.
La città di Livorno per onorare l’artista gli ha dedicato un museo, il Museo Civico Giovanni Fattori  che si trova nella splendida ottocentesca villa Mimbelli, al suo interno è possibile osservare delle opere di Fattori ed altri capolavori della scuola dei Macchiaioli.
Al primo piano è possibile ammirare le opere di Guglielmo Micheli, Ulvi Liegi, Oscar Ghiglia, Giovanni Bartolena e Mario Puccini.
Mentre salendo al secondo piano vi sono le opere di Fattori come l’Assalto a Madonna della Scoperta , Mandrie Maremmane, La signora Martelli a Castiglioncello e la Torre Rossa, è possibile ammirare anche le altre opere degli esponenti del movimento artistico  come Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca e Giovanni Boldini.
Sul sito ufficiale www.museofattori.livorno.it sono approfonditi gli autori, le opere e i percorsi di visita.
Villa Mimbelli ha conservato lo stile ottocentesco con i decori originari e gli affreschi, tutte le sale sono visibili, come lo è anche lo splendido parco all’interno assieme alla biblioteca d’arte che raccoglie circa 12mila volumi, molti dei quali rari.
Giovanni Fattori non solo un grande artista, ma anche un rivoluzionario,  nella sua vita partecipò alle battaglie unitarie tra il 1859 e il 1862 e si spense a Firenze il 30 agosto del 1906, all’età di 82 anni, , la salma è trasferita a Livorno, portata con corteo a Montenero il 5 settembre e sepolta nel Famedio dei livornesi illustri.

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