Poca comunicazione per il Giorno della Memoria o disinteresse

É passato da poco il giorno della Memoria per ricordare le vittime dell’olocausto e non ho potuto fare a meno di notare che rispetto al passato sia sul territorio livornese sia in ambito televisivo ne é stato parlato veramente poco. 

Pochi eventi, sponsorizzati esclusivamente a ridosso della data, alla televisione pochi canali trasmettevano film o documentari.

Questa cosa non é sfuggita nemmeno a Liliana Segre, ex deportata e senatrice:  

“Da anni le persone dicono ‘basta con gli ebrei’. Tra poco sui libri ci sarà una riga, poi neanche quella”.

Dopo anni passati a battersi affinché la memoria dell’Olocausto non vada persa, la senatrice a vita, ha pensato al futuro, dichiarando i suoi timori e le sue amarezze. “Una come me ritiene che tra qualche anno” sulla Shoah “ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”, ha detto Segre. “Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente – ha spiegato ancora – so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa, la sappiamo“. Chi invece ha vissuto l’Olocausto, “ha visto l’orrore” e sa che “ormai ne può parlare solo con 4 o 5 persone”, allora “non è mai contento ed è più noioso degli altri”.

Da sempre Segre, proprio per evitare che ciò che accaduto vada dimenticato, si impegna nel raccontare la sua storia. 

Grazie a lei, a Milano, esiste il Memoriale della Shoah, un’area museale sotto alla Stazione Centrale, allestita proprio dove partivano i deportati per i campi di sterminio nazista e dove lei stessa prese il treno quando era solo una ragazzina. 

Ed è, ancora, grazie a lei se, quest’anno, in occasione del 27 gennaio, è stato allestito un tram cittadino dedicato alla Memoria.

Bisogna ricordare un punto cruciale parlando di deportazioni, Livorno in una storia europea caratterizzata dalle persecuzioni nei confronti degli ebrei non ha mai avuto il ghetto.

In vita si sono sempre mischiati e hanno vissuto fianco a fianco, in una città che, a differenza di altre, non ha mai imposto un ghetto o discriminato pesantemente gli abitanti giudei.

Unico luogo di cesura fra gli abitanti livornesi e il popolo ebraico é il cimitero.

Il Granduca offrì loro libertà di commercio e culto, e protezione dall’Inquisizione. Dal XVI al XVIII secolo, gli ebrei di Livorno divennero un punto di riferimento culturale per tutta la diaspora occidentale. L’antica sinagoga era una delle più pregevoli d’Europa.

É importante da sottolineare perché è stata l’unica città a non avere un ghetto e una delle poche città ad avere una Sinagoga.

 Ricordare nel Giorno delle Memoria é importantissimo, nelle scuole si deve informare le nuove generazioni, nel privato dedicando attenzione a quello che é successo e facendo sì che ciò non si ripeta, è un’occasione per riflettere sulle cause di un doloroso passato e al tempo stesso consolidare le basi, attivarsi, perché nel presente e nel futuro le cause che generarono la Shoah non si ripresentino. 

La data ricorda il giorno in cui, nel 1945, fu liberato il  campo di sterminio di  Auschwitz dall’avanzata dell’Armata Rossa ed è stata scelta prima da diversi Paesi tra cui l’Italia e poi a livello globale, su iniziativa dell’ ONU, nel 2005, per ricordare i milioni di morti della Shoah e anche onorare chi a quella tragedia si è opposto.

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