SUGGESTIONI E SILENZI ALLA CERTOSA
E’ stato presentato alle Officine Garibaldi con un gran successo di pubblico e lo stesso regista ne è rimasto stupito. E’ un cortometraggio che mette al centro la Certosa di Calci e il territorio dei monti pisani. Ha una durata di oltre venti minuti e vuole essere un’opportunità di valorizzazione per l’intera provincia di Pisa. Si chiama “Suggestioni ed altri silenzi” ed è uno degli ultimi progetti cinematografici del regista, sceneggiatore ed ex pittore Massimo Corevi. L’abbiamo incontrato al termine di una delle sue applaudite proiezioni e ci ha raccontato del suo rapporto con i suoi luoghi d’origine e dell’ambizione di far arrivare il suo lavoro al pubblico festivalerio.
Massimo Corevi: pittore, scenografo e regista. Come si definisce?
“Sin dagli anni Settanta ho fatto lo scenografo ma la mia vita è sempre stata contrassegnata dal cinema e dalla pittura. Alternavo quindi la mia attività di pittura con quella scenografica. Negli anni 80′ infatti si facevano molte commedie, specie quelle all’italiana e non mancava il tempo per poter sperimentare.
Alternare la professione di pittore con quello di scenografo voleva dire alternarsi ma non rinunciare alle proprie passioni. Erano chiaramente tempi molto diversi rispetto a quelli di oggi ma posso ben dire che entrambi le attività che svolgevo erano soddisfacenti”.
La Certosa di Calci è protagonista di questo tuo corto. Come è nata l’idea di usare questo luogo?
“Io provengo da quel territorio e all’epoca sempre alla Certosa ho celebrato il mio matrimonio, nel 1974.
Poi mi sono trasferito a Roma e li sono rimasto per quarant’anni anche se l’attaccamento ai miei luoghi d’origine è rimasto perchè credo sia impossibile dimenticarli. Sono così tornato a Calci e in particolar modo alla Certosa che è per me è un punto fisso e li visitandola mi sono convinto a farne qualcosa di concreto. La mia non voleva essere solo una visita ma una vera opportunità per la struttura e poi anche per me”.
Nel corto c’è Massimo Dapporto. Una presenza importante.
“Si. Una ventina di anni fa con Massimo avevamo già fatto un corto in cui io curavo la regia e allora ho provato a richiamarlo. E’ stato comunque semplice perché Massimo Dapporto è una persona davvero speciale. Ci siamo visti lo scorso anno al Teatro Verdi dove lui portava in scena “Il borghese piccolo, piccolo” e io al contempo stavo scrivendo la sceneggiatura del corto. Avevo già pensato a lui come protagonista ma non gliel’ho detto subito. Ho provato a ricordargli un vecchio monologo messo in scena circa vent’anni fa e lui dopo aver visitato la Certosa e letto la sceneggiatura ha deciso di replicare l’esperienza”.
Il titolo “Suggestioni e altri silenzi” cosa richiama?
“Non vorrei ripetermi ma avendo fatto i sopralluoghi durante la scrittura, la parola suggestioni mi è venuta in mente proprio durante una delle mie visite nei luoghi in cui poi ho girato il corto. Mi capitava spesso di andare alla Certosa e di essere da solo tra quelle mura circondato dal silenzio di tutta la struttura. E’ stata un’esperienza intensa e lo stato d’animo che avevo durante quelle visite esprimeva al meglio le parole da attribuire al mio lavoro. La Certosa è senza dubbio un luogo suggestivo e quindi da qui e dal suo silenzio ho dato il titolo al mio corto”.
Dove pensi possa arrivare questo corto? Dove ti porterà?
“L’ambizione è forte e tanta. Siamo appena usciti da una conferenza stampa con gli attori e vedere l’entusiasmo e il clamore del pubblico ci rende felici. Vorremmo che il corto arrivasse ai Festival cinematografici più importanti. L’idea è far conoscere il corto, la sua qualità e di conseguenza far conoscere anche la Certosa che, in Italia
e nel mondo, merita di essere vista e apprezzata”.